Si terrà dal 18 luglio al 3 agosto 2025 la 51ª edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca (TA) che da quest’anno, per un triennio, viene curato dalla compositrice Silvia Colasanti. Organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi, a far da scenario come di consueto al Festival, il Palazzo Ducale, la Basilica di San Martino, il Chiostro di San Domenico, luoghi storici e di grande bellezza della città barocca di Martina Franca, e le masserie del territorio pugliese, ricche di cultura e tradizioni secolari.

Rimanendo fedele alle scelte che hanno contraddistinto fin dal suo nascere il Festival, quali l’attenzione al repertorio belcantistico e il recupero di opere di raro ascolto, Silvia Colasanti aggiunge due segnali forti: il legame con l’attualità e con la società di oggi, e la presenza significativa della musica del XX e XXI secolo.
GUERRE E PACE
Titolo della presente edizione è “Guerre e pace”, ideata in un particolare momento storico in cui i due termini, declinati tanto al singolare quanto al plurale, si presentano oggi con insistenza nella vita di tutti i giorni. Tre le opere in programma – Tancredi di Gioachino Rossini con i due finali, la prima italiana di Owen Wingrave (1970) di Benjamin Britten, la rara esecuzione, a 100 anni dalla composizione, di L’enfant et les sortilèges di Maurice Ravel –, cui si affiancano concerti (quello sinfonico quest’anno propone la Quattordicesima Sinfonia di Šostakóvič con Fabio Luisi, direttore musicale del Festival), incontri, dialoghi con autori, per animare ogni giorno con oltre venti appuntamenti l’edizione del 2025.

Completano la programmazione il progetto In Orbita, che porta la musica del festival nelle contrade martinesi, e un approfondimento sul tema di quest’anno, con il convegno di studi “Guerra e pace nell’opera”.
LE OPERE
Ad inaugurare il Festival, venerdì 18 luglio (ore 21) nel cortile di Palazzo Ducale, sarà Tancredi di Gioachino Rossini (repliche 26, 29 luglio e 2 agosto, ore 21). Un’opera in cui la guerra militare sullo sfondo e la guerra d’amore, scatenata da incomprensioni e sospetti fra i personaggi principali, scandiscono l’incedere di un’opera che ha segnato uno dei primi grandi successi del Cigno di Pesaro, che la compose poco più che ventenne. Opera che torna a splendere a Martina Franca 49 anni dopo aver inaugurato il Festival della Valle d’Itria nel 1976. Per l’occasione verranno eseguiti i finali sia della prima versione composta per il Teatro La Fenice di Venezia e andata in scena il 6 febbraio 1813, sia della versione per il Teatro comunale di Ferrara, rappresentata il 21 marzo 1813 con il finale tragico anziché lieto come nella versione originale. Ascoltare i due finali nella stessa recita permetterà di seguire il processo compositivo all’origine di uno dei capolavori giovanili del pesarese; edizione di riferimento sarà quella di Philip Gossett per la Fondazione Rossini. A dirigere l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, formazione che accoglie i più promettenti e talentuosi musicisti da tutto il mondo, sarà Sesto Quatrini, nato professionalmente al Festival della Valle d’Itria, per il quale ha già diretto diverse produzioni. Firma la regia Andrea Bernard, giovane talento affermatosi nei principali teatri italiani ed europei, insignito nel 2024 del Premio Abbiati per la regia. Nel ruolo del titolo, un nome di riferimento del repertorio belcantistico, il mezzosoprano Anna Goryachova, affiancata dal soprano Francesca Pia Vitale (Amenaide), il tenore Dave Monaco (Argirio), il basso Adolfo Corrado (Orbazzano) e il mezzosoprano Giulia Alletto (Roggiero) per un cast di indubbio valore; Luigi Leo dirige L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus.
Un forte messaggio pacifista arriva dalla seconda opera in programma, alla sua prima esecuzione italiana, a oltre cinquant’anni dalla composizione. Owen Wingrave di Benjamin Britten, in scena a Palazzo Ducale il 27 luglio (repliche 30 luglio e 3 agosto, ore 21), venne scritta nel 1970 negli anni in cui imperversava la guerra del Vietnam, contro la quale il musicista britannico prese una posizione ferma e irrevocabile. L’opera venne commissionata dalla BBC per la televisione e due anni dopo rappresentata al Covent Garden. Daniel Cohen,direttore musicale dello Staatstheater di Darmstadt dal 2018, presente nei cartelloni europei spesso in titoli poco eseguiti, guida l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala. La regia è di Andrea De Rosa, nome affermato sia nella prosa che nel teatro lirico, al suo debutto al Festival di Martina Franca. Le voci principali saranno quelle del baritono Aeneas Humm nel ruolo del protagonista, il tenore Ruairi Bowen (Lechmere), il soprano Charlotte-Anne Shipley (Miss. Wingrave) e il mezzosoprano Sharon Carty (Kate Julian), tutti specializzati nel repertorio inglese, affiancati da alcuni giovani cantanti selezionati dall’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” (Lucia Peregrino, Chiara Boccabella, Simone Fenotti e Chenghai Bao). Sul palco, coinvolgendo le giovani forze del territorio, il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi, diretto da Angela Lacarbonara.
Per entrambe le opere a Palazzo Ducale le scene sono di Giuseppe Stellato e i costumi di Ilaria Ariemme.
Opera di raro ascolto in Italia, L’enfant et les sortilèges di Maurice Ravel nasceva 100 anni fa. La fantaisie lyrique su versi di Colette, dalla scrittura musicale moderna e innovativa e fra i capolavori della prima metà di Novecento, viene messa in scena, nella versione cameristica di Didier Puntos, nel Chiostro di San Domenico il 19 luglio (repliche 21, 24, 28 luglio, ore 21). Il progetto coinvolge anche L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus (maestro del coro Luigi Leo)e il Coro di voci bianche della Fondazione Paolo Grassi diretto da Angela Lacarbonara. Alla produzione dell’opera viene affiancata un’attività di laboratori didattici nelle scuole, per rendere partecipe un pubblico di giovanissimi, guidata dalla regista Rita Cosentino (già apprezzata in Aladino e la lampada magica di Rota nel Festival del 2024). Dirige l’ensemble strumentale Myriam Farina, già assistente di Fabio Luisi, mentre il cast sarà interamente formato dalle voci dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”,scene e costumi dell’illustratrice martinese Francesca Cosanti.
CONCERTI E INCONTRI
I concerti, che si alternano alle opere, vedranno la partecipazione di figure del mondo culturale non prettamente musicale, approfondendo il tema del Festival, “Guerre e pace”, attraverso la storia, passata e presente, e in tutte le sue declinazioni, dalla letteratura alla musica, con programmi di raro ascolto e alcune novità.
Irrompe con tutta la sua drammaticità la Sinfonia n. 14 per soprano, basso, archi e percussioni op. 135 di Dmitrij Šostakóvič, scritta nel 1969 sui testi di García Lorca, Apollinaire, Küchelbecker e Rilke e dedicata a Britten. L’appuntamento èa Palazzo Ducale il 1° agosto (ore 21)per il tradizionale concerto sinfonico. Il direttore musicale del Festival Fabio Luisi guida l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala in una delle più originali e personali partiture del compositore sovietico, di cui nel 2025 ricorrono i 50 anni della morte. Voci soliste il soprano Lidia Fridman e il basso Adolfo Corrado.
Il concerto sacro di quest’anno, nella Basilica di San Martino (23 luglio, ore 21), sarà con l’Orchestra della Magna Grecia diretta da Maurizio Lomartire, in un programma che si sofferma su pagine di forte impronta spirituale del Novecento musicale: ancora un omaggio a Britten con le Les Illuminations, cui si affianca Silouan’s Song di Arvo Pärt, su un testo religioso in russo, e le rare esecuzioni di brani di Silvestrov, Rautavaara e altri autori, cui si aggiunge una prima assoluta, commissione del Festival, di Davide Tramontano, Cantus Antiquus, Novus Amor, per soprano e orchestra omaggio a Giovanni Pierluigi da Palestrina nel cinquecentenario della nascita, su testo dalle Confessiones di Sant’Agostino.
I Concerti del Sorbetto,nei chiostri di San Domenico e del Carmine di Martina Franca, saranno l’occasione per una lettura più completa e stimolante sulle opere in programma, veicolati da tre figure del mondo culturale che offriranno il loro personale sguardo. Sandro Cappelletto, musicologo e giornalista, in L’altro Ravel presenta alcuni lavori liederistici del compositore francese (20 luglio, ore 18). In L’altro Tancredi Ilaria Narici, musicologa e direttrice scientifica della Fondazione Rossini, racconta dei brani musicali non inclusi nel Tancredi del Festival (26 luglio, ore 18). Con L’altro Britten Alessandro Macchia, autore della prima monografia italiana sul musicista inglese, introduce una selezione di Songs di Britten (2 agosto, ore 18). Per tutti e tre i concerti, protagoniste le voci dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”.
Fra le novità di quest’anno, spicca “In-chiostro: tra note e parole”. Ospiti quattro figure di cultura che dialogano con la musica attorno al tema della guerra e della pace trattato in diversi aspetti, in alcuni chiostri barocchi di Martina Franca e masserie del territorio. Si parte con Lucrezia Ercoli, docente, giornalista e direttrice di Popsophia, che nel concerto Musica Degenerata parla di “arte degenerata”, con la musica, da Weill a Webern, eseguita dal Quartetto Adorno (20 luglio, ore 21). Stesso quartetto, cui si aggiunge la pianista Viviana Lasaracina, per l’incontro di Paolo Nori, scrittore e traduttore, che nel concerto Guerre e Paci racconta di come i grandi autori russi (Tolstoj, Dostoevskij) ci parlano della guerra e della pace (22 luglio, ore 21). Bianca Sorrentino, scrittrice e studiosa del mondo classico, si occupa del rapporto tra il mito e le arti contemporanee, introducendo La guerra ha volto di donna, concerto con musiche di autori classici e una prima esecuzione assoluta di Paolo Marzocchi, con gli artisti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e il pianista Luca Gorla (25 luglio, ore 21). Il barocco è protagonista dell’incontro di Luca Della Libera, docente e musicologo, fra i massimi studiosi di Alessandro Scarlatti, che in Combattuti miei pensieri tratta il tema della guerra nella musica del grande compositore barocco, di cui ricorre il tricentenario della morte; con i cantanti dell’Accademia “Rodolfo Celletti” e l’Ensemble De Finibus Terrae (31 luglio, ore 21).
Infine, con il ciclo “Trame in musica. Incontri d’autore in Valle d’Itria”, nelle storiche masserie e chiese del territorio pugliese, e nei chiostri di Martina Franca, quattro incontri fra parole e musica, con gli stessi artisti e autori di “In-chiostro” nella presentazione di recenti pubblicazioni: Lo spettacolo del male di Lucrezia Ercoli (19 luglio), Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori (23 luglio), Pensare come Medea di Bianca Sorrentino (24 luglio) e il libro di prossima pubblicazione sulle Lettere della famiglia Scarlatti di Luca Della Libera (30 luglio).
IN ORBITA
Come ormai consuetudine, il Festival andrà in piazze e contrade di Martina Franca per portare la musica nei luoghi meno usuali e avvicinare un pubblico di ogni età. L’11 e 12 luglio (Contrada San Paolo e via San Michele) un omaggio all’autore di apertura del Festival, con la commedia musicale Chi cucina? Rossini! per due cantattori e pianoforte, idea e testi di Alex Cerantola e Laura Basso che vestono i panni di Rossini e della sua governante Berta, accompagnati al pianoforte da Andrea Corazzin; un lavoro fresco e divertente che racconta l’altra, rinomata, passione del pesarese. Il 13 luglio presso la Villa del Carmine toccherà invece al Quintetto di Ottoni del Teatro alla Scala – formazione che raccoglie alcune delle eccellenze del Teatro scaligero – in un concerto che spazia fra le pagine più note dell’opera lirica, dalla Bohème a Cavalleria rusticana, rielaborate per due trombe, corno, trombone e tuba. Per le giornate dell’11, 12 e 13 luglio, nelle piazze e strade del centro storico, Martina Franca si anima inoltre con i flashmob dei giovani artisti dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”.
L’APPROFONDIMENTO
Fedele al tema del Festival sarà anche il convegno di studi “Guerra e pace nell’opera” organizzato dalla Fondazione Paolo Grassi il 29 luglio presso l’Auditorium della sua sede, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Coordinata da Giovanni Dotoli, la giornata vedrà confrontarsi accademici, compositori, studiosi e musicologi sul tema della guerra e della pace nella storia della musica, con una particolare attenzione al repertorio operistico.
Il cartellone della 51ma edizione del festival della Valle d’Itria è stato presentato ufficialmente nel corso della tradizionale conferenza stampa svoltasi nella prestigiosa cornice del Piccolo Teatro di Milano. All’incontro hanno partecipato Michele Punzi presidente della Fondazione Paolo Grassi, Silvia Colasanti direttrice artistica del Festival della Valle d’Itria, Aldo Patruno direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia, Gianfranco Palmisano sindaco di Martina Franca, Lanfranco Li Cauli direttore generale delegato Piccolo Teatro di Milano.

Il 51° Festival della Valle d’Itria è organizzato da Fondazione Paolo Grassi con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Taranto, Comune di Martina Franca, Comune di Cisternino, Camera di Commercio Brindisi-Taranto in collaborazione con Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, European Festivals Association, Opera Europa, ItaliaFestival, Cidim
Platinum Partner Torre Maizza – A Rocco Forte Hotel
Major Partner Basile Srl, Elecronic’s Time, Relmef, Malu, Marraffa, Werent
Programma su www.festivaldellavalleditria.it
Info: tel. +39 080 4805100, info@festivaldellavalleditria.it