di Giorgia Capriglia
Non migliora la situazione rifiuti nell’agro di Martina Franca, nonostante i vari interventi e una conoscenza più approfondita della questione.
Continuano, infatti, ad arrivarci segnalazioni dagli abitanti delle campagne, stanchi di dover ripulire le loro strade e i loro campi dall’immondizia lasciata da chiunque passi.
Si dice che “siamo quello che mangiamo” ma sarebbe opportuno aggiungere anche “siamo l’aria che respiriamo”, “siamo l’inquinamento che noi stessi creiamo” e, proprio per questo, dovremmo essere i primi a scendere in campo per difendere e salvaguardare il nostro territorio. In molte zone dell’agro martinese (come in tantissime altre zone della campagna pugliese), ormai da anni, vengono ripetutamente abbandonati rifiuti di varia natura senza alcun rispetto per l’ambiente circostante. Pare che continuare a parlare di ambiente e inquinamento sia ancora molto distante dall’agire per davvero.
Scorgere sacchi neri di comune uso domestico, rifiuti ingombranti come elettrodomestici e mobili d’arredo, a volte addirittura rifiuti speciali, tra le nostre campagne è una delle cose più squallide della nostra epoca. Epoca durante la quale avremmo dovuto fare numerosi passi avanti su argomenti di questo genere e invece siamo ancora parecchio indietro. È questa una situazione triste e spiacevole, figlia di un’ignoranza che ancora, purtroppo, dilaga.
Continuare a parlare di rispetto ed educazione ambientale può, una volta per tutte, cambiare le cose?
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